giovedì 2 aprile 2015

Regole uguali per tutti

Sono perfettamente d'accordo con Michele Serra quando scrive che nessuno «saprebbe spiegare a un iraniano, o a un qualunque altro abitante del pianeta Terra che vive in un Paese sprovvisto di energia nucleare, perché solo un ristretto gruppo di nazioni è autorizzato a farne uso, anche militare, senza che questa prerogativa possa essere considerato "minacciosa" per altri popoli e altre nazioni. In punta di diritto e di buon senso è un ragionamento così iniquo e così illogico da non essere spendibile». Sono perfettamente d'accordo - dicevo - e non pensando alla conseguenza pratica che tutti possano realizzare per sé un arsenale atomico, ma, sempre in un quadro di equità e di parità, alla speranza che anche gli arsenali esistenti siano progressivamente smantellati.
Perché parlare dell'Iran in questa sede? Intanto perché è una questione che riguarda il mondo intero, e quindi pure noi, ma anche in quanto il senso di potere che fa consentire a se stessi quello che si vuole proibire agli altri è molto diffuso in tutti i campi e a tutti i livelli.

Scendiamo molto di livello e prendiamo, per esempio, la vicenda del PD siciliano in cui il presidente regionale, Mario Zambuto, si è dimesso, su sollecitazione di esponenti vicinissimi a Renzi, tra cui il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini, che hanno ritenuto del tutto inopportuno il suo incontro con Berlusconi per scegliere assieme la candidatura di Silvio Alessi, vicinissimo a Forza Italia, alle primarie del centrosinistra; primarie da Alessi vinte e poi annullate per la protesta montante degli elettori davvero di centrosinistra.

Sono perfettamente d’accordo sul fatto che Zambuto doveva andarsene, perché la colpa di tradire il centrosinistra con Berlusconi non è certamente veniale; ma come mai lo stesso Guerini dimentica che è stato Renzi a dare l’esempio, andando a resuscitare politicamente Berlusconi e fissando con lui quel “patto del Nazareno” che ha dato tantissimi frutti avvelenati tra cui quella legge elettorale che, oltre a spaccare il PD e ad allontanare tanti altri elettori, mette a serio rischio la tenuta della stessa democrazia italiana?

Sono perfettamente d'accordo - dicevo - e non pensando alla conseguenza pratica che tutti potrebbero continuare a sporcare ulteriormente il centrosinistra andando a trattare di posti e poltrone con Berlusconi, ma, sempre in un quadro di equità e di parità, alla speranza che anche chi ritiene di essere superiore a qualsiasi regola di morale politica si decida ad accettarla.

Nessun commento:

Posta un commento