martedì 22 luglio 2014

Le lezioni da accettare

Una delle frasi più stupide e più utilizzate nella politica di oggi è: «Non accettiamo da nessuno lezioni di...». Frase di per sé inconcepibile e totalmente sbagliata in quanto nessuno tranne il Papa – e soltanto nel caso stia parlando di un dogma – può dire di se stesso che è infallibile. E, quindi, tutti, ma proprio tutti, abbiamo bisogno di lezioni da qualcun altro.
Ma tra le tantissime frasi di questo tipo che ho sentito pronunciare da politici di tutti gli schieramenti in questi anni, due mi appaiono indimenticabili.
La prima è quella di Roberto Maroni che, con sommo disprezzo del ridicolo, commentando le critiche della gran parte del mondo per i respingimenti in mare di poveri disgraziati verso la Libia senza controllare neppure se avevano i requisiti per chiedere un obbligatorio asilo politico, diceva che nessuno può dare alla Lega lezioni di solidarietà.
La seconda è quella di questi giorni da parte di molti esponenti di centrodestra che sostengono che nessuno può dare né a loro, né al loro datore di lavoro lezioni di dignità. Pensando alle cose che fa Berlusconi (le serate in villa, ma ancor più – molto di più – le telefonate alle questure) e a come i suoi riescano a dire le cose che dicono in sua difesa senza arrossire di vergogna, la cosa appare talmente strampalata che ti viene il dubbio che stiano usando un vocabolario diverso dal nostro. E forse è proprio così.
Ma tra tutti quella che ci colpisce di più è il ministro Stefania Prestigiacomo che, a chi le chiede se non pensa che nelle serate berlusconiane si stia calpestando la dignità delle donne, risponde: «Mi riconosco nei valori del centrodestra». Spero davvero che questi valori non siano del centrodestra, ma soltanto di poche persone che millantano di rappresentarlo.

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