domenica 9 marzo 2014

Millantato credito

Billy Di Blasio, sindaco di New York, ha proibito l’ingresso alla metropolitana della Grande Mela ai mendicanti e ai musicisti di strada. Quello che colpisce di più non è il tipo di decisione (al limite se ne potrebbe anche discutere contrapponendo i pro ai contro), bensì il fatto che Di Blasio abbia voluto giustificare la propria decisione dicendo che “è una scelta di sinistra”. Si tratta con tutta evidenza di un caso di millantato credito. E non possiamo averne dubbi perché qui in Italia di casi simili abbiamo una lunghissima esperienza che si sta molto arricchendo in questi ultimi tempi grazie Matteo Renzi.

Per capirlo sarebbe bene rifarsi a “Destra e sinistra – Ragioni e significati di una distinzione politica”, di Norberto Bobbio, la cui prima edizione è apparsa nel 1994 quando già da qualche anno alcuni giocavano sporco per confondere le carte davanti a un elettorato sempre più distratto e sfiduciato. Ma basterebbe anche e soprattutto rifarsi al proprio intelletto.

Per esempio, non è certamente di sinistra sacrificare la rappresentanza alla cosiddetta governabilità. E non è certamente di sinistra non poter scegliere i propri rappresentanti. Non è certamente di sinistra non sforzarsi di realizzare davvero la parità tra uomini e donne. Sono, invece, tutte cose di destra perché sappiamo bene che il massimo di governabilità lo si può raggiungere solo con una dittatura monocratica, che soltanto il culto della personalità del capo può giustificare la scelta verticistica degli eletti e che esclusivamente un assurdo senso di superiorità machista (oltre alla paura di avere meno poltrone a disposizione) può impedire l’applicazione delle quote rosa che non sono il massimo della democrazia, ma sono meglio del sopruso messo costantemente in atto dai potenti che sono quasi sempre maschi. Molto meglio sarebbero le doppie preferenze, ma le preferenze, appunto, dovrebbero esserci.

Insomma è incontrovertibile il fatto che la legge elettorale che sembra essere vicina all’ approvazione, di sinistra, checché Renzi ne dica, non ha assolutamente nulla, se non il diritto di voto. Ma almeno di quello, nell’indigeribile accordo con Berlusconi, per il momento non si è discusso.

La democrazia dice che se a vincere è la destra, sarà giusto attendersi scelte di destra. Ma l’onestà imporrebbe di non definirle di sinistra, approfittando della disgustata distrazione degli elettori, solo per paura di perdere una fetta di voti.

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