mercoledì 8 gennaio 2014

L'insegnamento del Palio e del Balducci

Il dilagare delle iniziative e delle firme di sostegno per il Palio Studentesco che arrivano anche da località lontanissime dalla nostra regione contro il taglio dei contributi pubblici al Teatro Club di Udine e, di riflesso, al Palio Teatrale che è una delle manifestazioni scolastiche più antiche e più apprezzate in Italia, fa ragionare anche su un altro aspetto oltre a quello di cui ho già scritto in cui non ci si può non domandare se può essere davvero una espressione di sinistra quella che dice di difendere la cultura e va a colpire proprio gli ambiti e le età nei quali la cultura comincia non soltanto a formarsi, ma soprattutto a radicarsi.
Le domande alle quale molti dovrebbero rispondere sono: ma si ha una pallida idea di cosa si sta andando a toccare quando si decidono provvedimenti che non sono soltanto economici, ma vanno a incidere su attività, vita e cultura delle persone? È ovvio che un assessore regionale non possa conoscere a fondo tutto quanto accade nella regione, ma non dovrebbe avere con se alcune persone capaci, fidate e in grado di informarlo della realtà? È logico che, dopo aver toccato con mano che si è commesso un errore, anche dal punto di vista del ritorno politico, non si faccia velocemente marcia indietro dicendo un «Ho sbagliato» che non ha nulla di infamante, ma dimostra soltanto che si ha la capacità di governare e non soltanto di comandare. È accettabile che una cosa importante come la gestione della cultura e delle attività giovanili non sia considerata come un complesso unico nel quale vanno studiati con attenzione gli eventuali disequilibri?
Oggi parliamo del Palio, ma non è soltanto il destino riservato al Palio a sollevare indignazione. Prendiamo, per esempio il “Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci” di Zugliano. Era scontato che per la destra berlusconiana e leghista le locuzioni “accoglienza” e “promozione culturale” fossero assimilabili a vere e proprie bestemmie e che quindi i contributi per l’attività non regolata già da leggi dello Stato fossero zero. Ma anche per il centrosinistra “accoglienza” e “promozione culturale” sono assimilabili a bestemmie visto che gli aiuti regionali sono rimasti fermi allo zero?
Sinceramente a me interessa poco che a decidere sia gente che dice di essere di centrosinistra; a me interressa che agisca come agirebbe uno di centrosinistra.

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