domenica 1 settembre 2013

O la pernacchia o il silenzio

Una volta una delle figure tipiche delle barzellette era quella del pazzo che si credeva Napoleone e che pontificava dicendo scemenze alle quali nessuna persona sana di mente pensava di dare la minima importanza. Oggi è la realtà a fornirci questa immagine e, visto che troppo spesso rispondiamo ai “Napoleone” della politica, allora probabilmente vuol dire che troppo sani di mente non siamo neppure noi.
Pensateci: ha senso rispondere a un Berlusconi che un giorno dice che il governo non sopravvivrà alla votazione della Commissione del Senato che, alla luce della sua infamante condanna definitiva, dovrebbe espellerlo da Palazzo Madama, e che meno di ventiquattr’ore dopo afferma che questo governo è ottimo e sicuramente continuerà a operare qualsiasi cosa accada? Quel Berlusconi che, con tutta probabilità da qui al 9 settembre dirà ancora molte volte tutto e il contrario di tutto.
Oppure, ha senso prendere in considerazione le proteste dei grillini che, davanti alla nomina di quattro nuovi senatori a vita di livello altissimo, riescono soltanto a vedere che ci saranno quattro stipendi in più che usciranno dalle casse del Senato, ma non percepiscono neppure lontanamente che dentro quell’aula entreranno intelligenze di cui si avverte la mancanza?
O, ancora: ha senso ribattere in qualche modo alla Lega che, travolta dagli scandali a livello nazionale e in tantissime sue emanazioni locali, continua a pretendere di ergersi a paladina della trasparenza e dell’onestà amministrativa?
O, andando veloci, come si fa a pensare di prendere seriamente gli ondeggiamenti di comodo di Casini, o di Pannella, l’astioso cipiglio di Monti, il continuo tutti contro tutti del PD nel quale ancora qualcuno pensa di essere furbo a far scoppiare delle vere e proprie mine affrettandosi poi a dire che si tratta soltanto di opinioni personali, mentre altri esaltano il confronto soltanto quando da questo confronto non escono sconfitti dai voti?
Una volta avevo suggerito di rispolverare la potentissima arma della pernacchia genialmente suggerita a suo tempo da Totò. Oggi credo che ancora più efficace sarebbe se si cominciasse a dare a queste cose lo spazio che meritano. Cioè, nessuno.

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