giovedì 11 luglio 2013

Cosa cadrà per primo?

La domanda, ormai, è soltanto una: cadrà prima il governo italiano, oppure la democrazia italiana, o, almeno, quello che ne resta?
Il PDL non fa nulla di strano: obbedisce al suo boss che ha, come unico interesse quello di salvarsi da condanne che gli porterebbero via il potere e, quindi, anche parte dei tanti soldi che con quel potere è riuscito ad accaparrarsi. Per lui la democrazia non è mai esistita: perché dovrebbe preoccuparsene?
È il PD - che ha l'aggettivo "democratico" nel suo nome - a fare molto di strano perché rimane ostaggio di Berlusconi e dei dipendenti di Berlusconi. E, se questi vogliono chiudere il Parlamento perché la magistratura fa il suo dovere, il PD al massimo riesce a mediare per ridurre la chiusura a qualcosa di simbolico. Ma il PD si è forse dimenticato del peso che i simboli hanno in una società?
I grillini adesso si stracciano le vesti per l’offesa al Parlamento e alla democrazia, ma dimenticano che sono stati loro a offendere la democrazia rifiutando qualsiasi dialogi con chiunque. Srabbe il caso di ricordare a Casaleggio e compagni che in Parlamento e in una nazione la parola maggioranza normalmente non si riferisce soltanto a quella all’interno di un partito, bensì a quella che si forma all’interno di una nazione stessa esprimendo e riassumendo il pensiero degli elettori.
E anche Napolitano fa molte cose strane perché sembra che per lui l’unico valore esistente sia quello della sopravvivenza di un governo che dovrebbe tranquillizzare i “mercati”. Resterà in silenzio anche davanti a un tentato blocco del Parlamento da parte di Berlusconi e dei suoi complici? Secondo me, se si continuerà a salvare questo governo (pur con tutta la simpatia e la comprensione per Letta), si finirà per affossare definitivamente la nostra democrazia.
E la storia insegna che occorre molto più tempo e che si corrono molti più rischi per risalire da una crisi democratica che da una crisi economica.

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