martedì 1 febbraio 2011

La parola chiave è "loro"

La parola chiave della crisi sociale che stiamo attraversando è “loro”. Quando stiamo decentemente a essere in difficoltà sono sempre “loro”: le donne, gli omosessuali, i giovani, i vecchi, i pensionati, i disoccupati, i cassintegrati, i precari, gli operai, gli agricoltori, gli immigrati, gli extracomunitari e così via. Salvo poi accorgerci che in determinate circostanze questi “loro” siamo “noi” che diventiamo “loro” per altri temporaneamente più fortunati di noi.
Prendiamo quanto sta accadendo alle donne che protestano più che giustamente contro la violazione della dignità che Berlusconi non soltanto opera nei confronti di alcune giovani, ma che tenta di far passare come normale, o addirittura desiderabile per tutte. Purché siano giovani, belle e sensibili ai soldi, ovviamente. Come si fa a lasciarle manifestare praticamente da sole contro un sistema che sta distruggendo un’intera società in cui sempre più sono quelli che ritengono che con il denaro tutto sia comprabile, anche il corpo di un’altra persona? Non è forse sbagliato parlare di dignità femminile, mentre dovremmmmo riferirci sempre alla dignità umana? Questa violenza, infatti, non riguarda l’intero genere umano?
E così vale per tutte le categorie prima menzionate perché il “loro” viene usato sempre in maniera disgiuntiva da chi sta meglio nei confronti di chi è in sofferenza.
Adesso Berlusconi dice che vuole portare avanti una proposta di riforma costituzionale in senso liberalizzatore dell’articolo 41 della nostra Carta per stabilire che è lecito fare tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge.
Leggiamolo, questo articolo 41. Dice: «L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali».
E adesso proviamo a chiederci quanti di “noi” diventeranno “loro” se il disegno di Berlusconi dovesse realizzarsi.

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