domenica 21 marzo 2010

La piazza e le tv

Se dovessimo dare retta alle immagini prese dall’alto su piazza San Giovanni durante la manifestazione indetta da Berlusconi a sostegno di se stesso, dovremmo cominciare a essere un po’ meno angosciati: un palco enorme, gli spazi marginali della piazza quasi totalmente vuoti come le vie vicine, e anche qualche buco dove la folla doveva essere più fitta, testimoniano abbondantemente che la stella berlusconiana appare in declino.
Ma, come ho già detto, sbaglieremmo a preoccuparci soltanto di un vecchio politico egocentrico e dei suoi servitori. A preoccupare di più siamo noi, con il nostro immobilismo, con le nostre rassegnazioni che vengono incrinate soltanto da sterili mugugni e imprecazioni, quasi avessimo la convinzione di vivere un brutto sogno che prima o dopo dovrà pur finire. E pensandola così dimentichiamo che la seconda generazione di un regime è sempre addirittura peggiore della prima.
Eppure la raffica di scandali dovrebbe scuotere tutti. Pensate a quanto costano agli italiani, tangenti, benefit, automobili, escort eccetera. Pensate a quanto costerebbero di meno sanità e opere pubbliche. Pensate a come Berlusconi nega che ci sia una nuova tangentopoli esattamente come nega che ci sia la crisi. Qui non si tratta nemmeno soltanto di destra e sinistra, ma soprattutto di chi mangia e di chi paga.
Gli inglesi dicono che ogni nazione ha il governo che si merita, ma si sa che gli inglesi non ci apprezzano per niente.
E allora bisogna riprendere a darsi da fare e non pensare soltanto alle ormai imminenti elezioni regionali: speriamo vadano bene per il Pd e alleati, ma il problema vero è quello di riuscire a far sì che questa sia l’ultima legislatura con Berlusconi al comando; anzi, che possibilmente questo governo imploda prima della scadenza naturale.
Il Pd faccia quello che rientra nelle sue responsabilità, gli altri partiti di centrosinistra e di sinistra rinfoderino almeno per un po’ le loro velleità individualistiche, tutti i cittadini tornino a manifestare apertamente le loro idee, sia con le parole, sia con la partecipazione alle varie iniziative soprattutto di piazza.
Berlusconi, pur tra tante polemiche, è riuscito nel suo intento di far tacere la Rai e, d’altro canto, con tutta la fatica che ha fatto per bloccare i processi che lo riguardano nelle aule dei tribunali, non poteva accettare che le accuse fossero ripetute da, politici, giornalisti e gente comune attraverso le televisione. Sono la piazza e la parola diretta la chiave per scardinare un regime che altrimenti non lascia più dissentire pubblicamente. In attesa di qualche altra buona idea capace di far pensare anche chi si nutre soltanto di telegiornali.

Nessun commento:

Posta un commento