martedì 2 febbraio 2010

La tentazione sbagliata

Alla fine verrebbe voglia di dire: «D’accordo, tenetevi pure l’immunità e l’impunità». Verrebbe voglia di dirlo perché mentre la cassa integrazione sta finendo per centinaia di migliaia di lavoratori che si ritroveranno disoccupati e senza la possibilità di mantenere se stessi e i propri cari, e mentre aumentano sempre di più le industrie in crisi, quasi tutta l’energia del governo Berlusconi è impiegata per togliere al cavaliere la preoccupazione di dover fare come gli altri cittadini e sottoporsi alla giustizia italiana.
Di sostegni alle famiglie e alle imprese non si parla; sulla crisi non si dice più che si tratta di disfattismo e pessimismo perché una simile tesi è diventata troppo ridicola anche per il più cieco dei seguaci del presidente del consiglio, ma semplicemente si fa finta che sia già stata superata; si millanta un grande attivismo facendo sconti limitati a chi va in ferie in bassa stagione e in posti sconosciuti, prestando – sempre a interesse, s’intende – denaro a chi mette al mondo un figlio, permettendo di interrompere per un anno le rate della restituzione dei mutui – ma non degli interessi – a chi proprio non ce la fa.
E contemporaneamente l’onorevole Ghedini è attentissimo non soltanto a trovare nuove scappatoie di legge e a creare nuove leggi che offrano scappatoie al suo datore di lavoro più assiduo, ma anche a far partire immediate querele contro Ciancimino junior quando accenna a rapporti tra mafia e politica e mafia e affari. E intanto il senatore Giuseppe Valentino, sempre del Pdl e sempre a proposito di mafia, rende praticamente impossibile utilizzare le confessioni dei pentiti.
Verrebbe voglia di dire: «D’accordo, tenetevi pure l’immunità e l’impunità». Ma sarebbe sbagliato perché in questo Paese abbiamo già perso troppe cose. Se perdessimo anche la speranza che la nostra Costituzione possa avere un senso reale non ci rimarrebbe praticamente nulla.

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