venerdì 13 novembre 2009

Assenza di pudore

La cosa che impressiona di più è la totale mancanza di pudore. Che Berlusconi intenda fare qualsiasi cosa per non essere giudicato per le cose di cui è accusato è scontato. Che crei per sé delle leggi tagliate su misura non può più sorprendere visto che questa è la diciannovesima legge ad personam. Ma la faccia tosta della maggior parte dei suoi serventi (la parola alleati mi sembrerebbe colpevolmente laudativa) è davvero incredibile.
Quest'uomo manda al macero decine di migliaia di processi pur di salvare se stesso; lascia senza giustizia i truffati da Cirio e Parmalat e i parenti delle vittime della Thyssen, anche se contemporaneamente permette che si continui a essere inflessibili con i ladri di generi alimentari e con gli immigrati; fa scrivere testi di legge che non potranno non inciampare nell'incostituzionalità. A vedere questa legge addirittura viene da rimpiangere il Lodo Alfano che avrebbe provocato meno danni.
Eppure davanti a tutto questo tutti i suoi serventi (tranne una parte degli ex An) dicono con grande faccia di bronzo che la loro è una preoccupazione per creare una giustizia vera. Il fatto che questa esigenza sociale sia arrivata soltanto dopo la bocciattura del Lodo Alfano a loro non sembra assolutamente significativa.
A questo punto la domanda inevitabile è: ha ancora senso discutere con personaggi di tale fatta? Direi proprio di no, mentre è sempre più importante riuscire a parlare con coloro che già non hanno mandato le menti all'ammasso. E, quindi, una preghiera: basta dibattiti televisivi dove l'importante è soltanto urlare più forte degli altri, e sempre più un ritorno in piazza dove la gente può ancora essere raggiunta per farle giungere qualche parola che non sia filtrata dai Tg di Minzolini, Fede e compagnia.
Uno potrebbe dire che al dialogo non si deve rinunciare mai. E avrebbe ragione. Ma questo non è un dialogo: è una vergognosa presa in giro.

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