venerdì 2 ottobre 2009

La civiltà non è un pdf

So che per molti sarà difficile crederlo, ma vi assicuro che il commento di Alvise Lesna a "Lezione di civiltà" non l’ho scritto io e che, anzi, mi corre l’obbligo di ringraziare questo lettore perché mi fornisce una splendida serie di succulenti assist per mettere in chiaro anche alcune cose proprio nel momento in cui certi parlano e certi sproloquiano sulla libertà di stampa. Vado per punti.
– Il Messaggero Veneto è un giornale e non una rete televisiva assoggettata alla politica che si divide testate e poltrone direttoriali. Quindi non ha obblighi di moderazione, né, tanto meno, di par condicio. Il quotidiano di Udine fa il suo lavoro con il massimo dell’obbiettività possibile e talvolta critica la destra, come critica la sinistra. I lettori hanno il diritto di scegliere se comprarlo o meno a seconda della completezza e dell’obbiettività dell’informazione e dell’eventuale consonanza ideale, politica e sociale. Possono scegliere di non comprarlo, ma la linea politica dipende soltanto dal direttore e non dai supposti gusti di chi lo legge.
2 – Detto questo, il mio blog attiene alla mia responsabilità e non a quella del Messaggero Veneto che ospita me, giornalista della testata, come ospita anche molta altra gente che non fa il giornalista e che non ha rapporti di lavoro né con la testata, né con il gruppo.
3 – Non avevo il minimo dubbio che non tutti la pensano come me e che qualcuno anche si indigna per quello che scrivo. Ma le assicuro che, pur con suo sommo sconvolgimento, c’è un bel po’ di gente che la pensa come me.
4 – Lei dice che manca un contraddittorio. Se fosse vero non sarebbe apparso il suo commento e adesso non starei rispondendole.
5 – Che alla Udine non comunista non freghi niente del programma del PD – scusi se copio le sue parole - non me ne frega niente. C’è un bel po’ di gente, invece, che guarda al PD non con soverchia simpatia, ma con un bel po’ di speranza perché ritiene che in questo momento possa essere l’unica forza catalizzatrice capace di coalizzare una massa di cittadini votanti capaci di far finire l’incubo berlusconiano.
6 – Torno per un momento sul termine “comunista” che, come i suoi ispiratori lei usa per definire tutto ciò che non è berlusconiano. Le assicuro che all’interno dell’opposizione c’è una varietà di posizioni infinite. Magari così non fosse.  Poi, se lei pensa di offendere usando questo termine si sbaglia di grosso perché di comunisti in Italia non ce n’è quasi più nessuno, mentre di fascisti il numero è ancora molto abbondante.
7 – È vero, sono un giornalista e me ne vergogno quando penso che è proprio la mia categoria con il suo non far bene il proprio lavoro ad aver permesso la nascita di questo incubo. Tra l’altro mi piacerebbe anche essere un ideologo, ma non ne ho certamente la capacità
8 – Sono felice che lei consideri il mio punto più buio quello in cui dico che gli islamici hanno il sacrosanto diritto di avere un loro cimitero. Detto da uno come lei ha la brillantezza di una medaglia al merito.
9 – La mia e-mail è g.carbonetto@messaggeroveneto.it. Mi interessa molto vedere con quale pdf lei sostituisce la sua coscienza. Stia pur certo che l’etica di chi continua a credere che tutti gli uomini siano uguali affonda le sue radici molto più lontano nel tempo (all’incirca duemila anni fa) e ben più in profondità di quello che può derivare da una fotografia. A proposito, se è un appassionato di cose sanguinolente, posso procurargliene molte legate alle nostre guerre di religione, o di conquista coloniale.
10 – Le ripeto che il suo commento è stato per me come un raggio di sole. Se gli aliofobi – e probabilmente razzisti – ce l’hanno con me, allora vuol dire che sto procedendo nella direzione giusta.
Cordiali saluti

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