martedì 1 settembre 2009

Pd 1 - Un appello per l’opposizione

A Berlusconi non basta più fare il despota in Italia, denunciando giornali e giornalisti o facendoli accusare – anche se con pezze d’appoggio quantomeno discutibili se non false – dai suoi fedeli e pagatissimi dipendenti. Ora, nel suo delirio di onnipotenza, vuole estendere il suo sogno di satrapia anche all’estero. È di oggi la notizia che mister B minaccia l’Unione Europea di bloccare i lavori se i portavoce e i commissari della UE non la finiranno di criticare il suo inumano governo che respinge quei poveri disperati che scappano da guerre e dittature, senza nemmeno permettere loro di chiedere asilo.
E intanto, sempre tramite i suoi organi di stampa, continua a dare false informazioni. Il sito del Giornale titolava “Libia, Gheddafi cede: le Frecce si esibiranno con il fumo tricolore” sottintendendo che non voleranno con il fumo soltanto verde come il satrapo libico aveva preteso. Cede? Tutto sta a intendersi. Cede esattamente come un ricattatore che chiede dapprima cento milioni di euro e poi si accontenta soltanto di 70.
Ma cito le ultime berlusconate soltanto per cominciare un discorso sul Pd, su un Pd del quale c’è un disperato bisogno. Per capirci: non sono iscritto e non sempre l’ho votato, ma in questo momento il Pd mi sembra davvero l’unica possibilità concreta per costituire quel nucleo di opposizione attorno al quale finalmente si coalizzino seriamente tutti i partiti che hanno davvero a cuore le sorti del nostro Paese, che non vogliano vederlo sprofondare nello stesso baratro nel quale sta precipitando il presidente del consiglio pro tempore.
Mi sembra l’unica possibilità perché la miriade di formazioni che stanno più a sinistra dimostrano di essere più interessate a frazionarsi ulteriormente che a pensare davvero al bene del Paese e perché, dalla parte opposta, quella a me meno vicina, l’Udc non potrà mai essere presa sul serio fino a quando continuerà ad avere alleanze con il Pdl dove gli fa comodo, ma anche – non va assolutamente dimenticato – con i razzisti della Lega.
Quindi, almeno per questioni di dimensioni relative, oltre che per vicinanza ideale nella maggior parte dei valori, il Pd diventa fondamentale in questo momento, ma deve essere capace di capire la propria importanza anche in presenza di congressi regionali e nazionali che sembrano previsti più per spaccare che per unire.
È del tutto lontana la me l’intenzione di insegnare qualcosa a qualcuno, e sono anche assolutamente convinto di non possedere la verità, ma credo pure che il Pd continuerà a perdersi e a indebolirsi se continuerà a fare dibattiti soltanto al suo interno, se non ascolterà coloro che dal Pd sono fuori e che però vorrebbero votarlo con convinzione e che, forse, addirittura potrebbero entrarvi.
Io, come tutti coloro che hanno votato alle primarie, ho ricevuto a casa inviti ad andare a votare in occasione delle convocazioni elettorali più importanti. Possibile che lo stesso indirizzario non possa valere per invitare i simpatizzanti a partecipare a dibattiti che vengono annunciati soltanto tramite passa parola o annunci sui giornali? Costa troppo? Basterebbe un foglietto fotocopiato imbucato da qualche ragazzino volontario.
Ho sperato che si arrivasse a un confronto pubblico in cui coloro che vorrebbero votare per il Pd potessero raccontare come lo desiderano, ma per il momento non se ne sente parlare. Forse questa occasione si realizzerà, ma il tempo stringe e a questo punto uso questo spazio per dire quello che io desidero dal Pd, ma anche per dare spazio a coloro che vogliono dire qualcosa in assoluta libertà e non hanno altre possibilità per farlo.
Nei prossimi giorni affronterò a capitoletti tutto quello su cui vorrei che il Pd si impegnasse e spero che la partecipazione dei lettori sia consistente.
Non per il numero di contatti del mio blog, ma proprio per il bene del Pd, dell’opposizione e del nostro Paese.

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